neuroscienza e architettura
26
Lug

Neuro-architettura: come progettare uno spazio stimolante

A prima vista la neuroscienza e l’architettura potrebbero sembrare due campi molto distanti tra di loro.

Eppure, dando uno sguardo più approfondito, risulta evidente che possono essere utili l’una all’altra, se studiate e utilizzate in modo corretto.

L’architettura ha fatto affidamento, tradizionalmente, sull’osservazione e sull’intuizione piuttosto che sul metodo sperimentale tipico della ricerca neuroscientifica.

Eppure i progressi nelle neuroscienze sono ora in grado di spiegare il modo in cui percepiamo il mondo che ci circonda e il modo in cui ci muoviamo nello spazio.

Inoltre, appare chiaro quanto l’ambiente nel quale viviamo possa influenzare le nostre capacità cognitive, di problem-solving, e anche alterare l’umore.

Una comprensione dei principi della neuroscienza, in particolare nell’area della percezione e dell’orientamento spaziale, può essere molto utile nella progettazione di spazi costruiti per includere caratteristiche ambientali, capaci di ridurre al minimo gli effetti negativi fisiologici, cognitivi ed emotivi.

Ad esempio, una scarsa illuminazione rende difficile individuare i bordi e crea una mancanza di punti di riferimento, che innesca una risposta di ansia e stress.

Per questo motivo risulta chiara l’importanza interdisciplinare tra architettura e neuroscienze.

I neuroscienziati e gli architetti dovrebbero collaborare insieme, in modo che il lavoro integrato aumenti la capacità creativa e dia vita a progetti degni di un dialogo costruttivo tra neuroscienza e società.

Cosa definisce un ambiente

Di solito quando definiamo un ambiente facciamo riferimento alle caratteristiche spaziali, come la configurazione di punti di riferimento importanti e i percorsi che possono essere intrapresi quando ci si muove al suo interno.

Queste caratteristiche influenzano la forma e la funzione di un ambiente, contribuendo a diversi aspetti della percezione spaziale e della memoria.

L’ippocampo viene coinvolto nell’esplorazione di uno spazio e agisce nella relazione intima tra memoria e senso del luogo. Per questo, la considerazione dei fattori che influenzano la memoria può aiutare a migliorare i progetti architettonici degli edifici.

I neuroni, che rispondono in modo differente quando ci spostiamo in determinate posizioni in un ambiente, sono attivati da una combinazione di caratteristiche che servono a definire il luogo stesso.

Questi neuroni di posizione dipendono anche da un forte senso di orientamento all’interno dell’ambiente, e diversi ambienti sono associati a diversi modelli di attività neurale.

Poiché il nostro senso del “luogo” può essere definito dall’attività di questi neuroni, comprendere i fattori che li influenzano può aiutare a chiarire in che modo siamo condizionati dagli elementi di un progetto architettonico.

Cosa rende memorabili i luoghi

Considerando attentamente i percorsi che verranno intrapresi dalle persone che si spostano all’interno di un ambiente, gli architetti possono incorporare elementi di design per far si che vengano attraversati e ricordati più facilmente.

Tali elementi possono essere strettamente associati a posizioni particolari e assumere la forma di decorazioni, immagini, oggetti, colori o trame di un pavimento.

Queste caratteristiche non contribuiscono in modo significativo al senso di orientamento all’interno di un ambiente, tuttavia agiscono sull’attività neurale nell’ippocampo, fornendo spunti per stabilire itinerari unici e memorabili.

Ambiente fisico e risposta allo stress

È noto quanto l’affollamento, i rumori improvvisi, le luci intense e la mancanza di punti di riferimento siano tutti fattori scatenanti dello stress fisiologico.

A livello cognitivo, lo stress è associato ad una compromissione della capacità di risoluzione dei problemi e ad un aumento dei tassi di errore nel processo decisionale.

Per questo motivo, diventa importante per gli architetti estrarre informazioni dalle neuroscienze, al fine di ottimizzare al meglio il design dello spazio costruito.

Numerosi studi forniscono informazioni sulle caratteristiche dell’ambiente che innescano varie risposte neuronali e fisiologiche, capaci di indurre un senso di comfort o ansia.

I progetti architettonici che tengono conto dei principi di neuroscienza possono migliorare la creatività, la cognizione e il comfort di coloro che occupano o lavorano in tali ambienti.

Collaborazione tra architettura e neuroscienza

La collaborazione tra architettura e neuroscienze necessita di un atteggiamento accorto, perché non esiste un decalogo fisso per quanto riguarda gli edifici.

Più che altro si parla di contesto, nel quale andranno analizzate le esigenze di chi ci vivrà.

Per progettare uno spazio confortevole e stimolante, esistono alcuni accorgimenti che pare abbiano dato risultati soddisfacenti in fase di studio e ricerca, come una finestra che si apre su un paesaggio naturale oppure la scelta dell’illuminazione.

Se è vero che l’architettura cambia in modo artificiale il nostro pianeta, è altrettanto vero che avere un’idea di come il nostro cervello reagisca a queste modifiche può aiutare alla realizzazione di ambienti più funzionali.

Neuro-architettura applicata alla casa

In base a tutto ciò, non c’è dubbio che esistano contesti, situazioni e elementi di design capaci di influenzare il nostro stato d’animo e migliorare l’umore.

Per questo motivo, quanta più attenzione dedicheremo alla progettazione della nostra casa, tanto più ne guadagneremo di benessere psicofisico e comfort abitativo.

“Nonostante passiamo più del 90% della nostra vita dentro gli edifici, ci preoccupiamo ancora molto poco di quanto ciò che costruiamo possa influenzare il nostro comportamento, pensieri, emozioni e benessere”. (Mind in Architecture – Sarah Robinson e Juhani Pallasmaa)

Anche noi possiamo progettare la nostra casa in modo da renderla stimolante e confortevole: da come scegliamo di arredare le stanze al tipo di abitazione, fino al tipo di piante e ai complementi di arredo che acquistiamo.

Tutto può essere selezionato per creare un comfort abitativo che rispecchi la nostra personalità e non ci crei stress o disagio.

L’illuminazione, una delle fonti più importanti per il nostro umore e la nostra concentrazione, può essere regolata e gestita al meglio grazie alla scelta di tende eleganti e innovative.

Sunbell realizza modelli di tende veneziane fuori dal vetro, in vetrocamera e tende a rullo, sia con sistema di movimentazione manuale che automatizzato, offrendo l’opportunità di scegliere la quantità di luce, raggi solari e calore far entrare nella tua abitazione.

La progettazione del design di una casa passa anche dalla scelta di tende che ci aiutino a migliorare gli ambienti, sia a livello estetico che funzionale, creando così dei perfetti scenari all’interno della nostra abitazione.

Sunbell Ufficio marketing

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Sunbell

Sunbell è un’azienda italiana, nata nel 1977 dall’intuizione del fondatore Giuseppe Zuelli, leader di settore nella creazione di sistemi di tendaggi all’avanguardia, caratterizzati da una forte fusione tra il mondo della ricerca e quello del design. Tecnologia applicata alla protezione solare e stile made in Italy sono le base di tutti i progetti Sunbell, grazie a un processo produttivo innovativo e in costante aggiornamento.